#09 - GLI INVENTORI

Analizzato il funzionamento del teodolite, é il momento di scoprire chi fu ad inventarlo.

Come già accennato, le origini del teodolite sono parecchio misteriose; infatti, i primi strumenti utilizzati per misurare i meridiani pare siano da collocare in medio oriente già nel medioevo. Tuttavia, il primo esemplare davvero simile all'attuale teodolite risale al 1576 ed é da attribuire a Joshua Habermel, costruttore tedesco di strumenti scientifici, quasi certamente da mettersi in relazione con il grande costruttore di strumenti scientifici praghese Erasmus Habermel (c. 1538-1606), con il quale é tuttavia sconosciuto l'eventuale grado di parentela. Documenti d’archivio indicano che fino al 1563 o poco dopo visse e lavorò a Buchholz, in Sassonia, poi a Straubing, dove costruì meridiane e altri strumenti per la corte bavarese a Monaco e per Guglielmo V di Baviera in particolare. Intorno al 1576 si stabilì a Ratisbona. Dal 1590, o prima, fu attivo a Praga, dove probabilmente lavorò nella bottega di Erasmus Habermel. Josua Habermel costruì dischi astrologici, compendi astronomici, strumenti topografici e meridiane. Si suppone che sia morto prima del 1600.
La versione di Habermel mancava ancora del telescopio, che fu inserito nel teodolite da Johnathon Sission nel 1725. 

Theodolite signed by Habermel, 1600
Museum of the History of Science, Oxford

Per quanto riguarda invece l'avvento del tacheometro bisogna far riferimento allo studioso e costruttore piemontese Ignazio Porro, il quale nel 1850 perfezionò il teodolite, ideando il cannocchiale distanziometrico anallattico, dai cui derivò appunto il moderno tacheometro.

Ignazio Porro (1801–1875), Italian inventor of optical instruments


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